La preghiera

La preghiera che è l’elevazione dell’anima a Dio o la domanda a Dio di beni conformi alla sua volontà, è sempre dono di Dio. Dio chiama ogni essere all’esistenza dal nulla, e l’uomo chiamato all’esistenza, anche dopo la caduta, continua ad essere capace di riconoscere il suo Creatore conservando il desiderio di Lui. Tutte le religioni, testimoniano questo desiderio di Dio, ma è Dio il primo ad attrarre incessantemente ogni persona all’incontro misterioso con Lui attraverso la preghiera.

La preghiera cristiana è una relazione di Alleanza tra Dio e l’uomo in Cristo. E’ azione di Dio e dell’uomo; sgorga dallo Spirito Santo e da noi, interamente rivolta al Padre, in unione con la volontà umana del Figlio di Dio fatto uomo, Gesù Cristo.

Gesù, secondo il suo cuore di uomo, ha imparato a pregare da sua Madre e dalla tradizione ebraica, ma la sua preghiera sgorga da una sorgente più segreta, poiché Lui è il Figlio eterno di Dio che, nella sua santa umanità, rivolge a suo Padre la preghiera filiale perfetta. Ci mostra non solo la preghiera del Padre nostro, ma le disposizioni richieste per una vera preghiera:

  • la conversione e purezza di cuore che cerca il Regno di Dio e perdona i nemici.
  • la fiducia audace e filiale: ” tutto quello che domandate nella preghiera abbiate fede di averlo ottenuto”.
  • la vigilanza, che protegge il discepolo dalla tentazione.

La nostra preghiera è efficace, perché è unita nella fede a quella di Gesù.

Lo Spirito Santo, Maestro interiore della preghiera cristiana, forma la chiesa alla vita di preghiera e la fa entrare sempre più profondamente nella contemplazione e nell’unione con l’insondabile mistero di Cristo. Le forme essenziali della preghiera cristiana sono la benedizione e l’adorazione, la preghiera di domanda e l’intercessione, il ringraziamento e la lode.

La preghiera, sia privata che comunitaria, nelle sue varie forme, è condizione ed elemento indispensabile dell’ascesi monastica. Mentre, infatti accoglie e sollecita la grazia divina, diventa, unita allo sforzo ascetico, principio vitale di comunione con Dio e con i fratelli, eleva a Dio tutta la vita del monaco, esercita e perfeziona la carità.

Il Santo Padre Benedetto e il nostro Santo Fondatore Bernardo Tolomei, con i loro esempi illustrano questi principi fondamentali e ne esigono l’applicazione dal monaco che, come Cristo, vive sotto gli occhi del Padre per cercare il suo regno e compiere la sua volontà, stando in ascolto dello Spirito Santo. Perciò  il monaco inizia ogni sua azione con una fervida preghiera, in continuo raccoglimento, favorito dal silenzio e dalla solitudine del chiostro; nutre lo spirito di preghiera specialmente con la partecipazione all’Opus Dei, che vale a dire, la Liturgia delle Ore che è la preghiera ufficiale di Cristo e della Chiesae più ancora con la S. Messa conventuale, celebrazione della Parola di Dio e dell’Eucaristia, punto centrale della giornata del monaco.

Il monaco secondo la tradizione olivetana, con gioia rende un culto filiale a Maria, Madre di Dio, Madre della Chiesa e Patrona della nostra Congregazione.