Qui cantat bis orat. Chi canta prega due volte, così scriveva Sant’Agostino. La grande tradizione di canto liturgico dell’Abbazia di Seregno continua a sopravvivere con questa che - prima ancora di una convinzione - è a sua volta una preghiera. Noi chiediamo a Dio di cantare bene, perché tutte le sacre scritture, i salmi, i testi liturgici e dei nostri grandi santi, ci dicono che il Regno dei Cieli è un eterno canto di lode, e nel Regno dei Cieli noi vogliamo entrare, non solo quando moriremo, ma già qui, sulla terra, con le nostre umili voci. E per cantare alla Santa Messa ci sembra non ci sia niente di meglio della grande tradizione di canto liturgico della Chiesa Cattolica, il canto cosiddetto “Gregoriano”, un repertorio che ogni domenica ci accompagna facendoci scoprire sempre più quanto la Chiesa sia “Mater et Magistra”, madre e maestra. È con questa convinzione che chiediamo ad ogni fedele di partecipare al nostro canto, aggiungendo la sua umile alla nostra ancor più umile voce nell’unico Coro Celeste, al quale crediamo con fede che si uniscano anche le voci degli angeli. E con loro anche il nostro canto è perfetto.
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