Scuola di iconografia

COS'E' UN ICONA 
Con la parola icona, si intende abitualmente indicare una pittura a tema religioso, realizzata attraverso tecniche particolari e, soprattutto, seguendo una precisa tradizione Ecclesiale che ne ha fissato i contenuti, le forme e l’ambito, facendone un "Sacramentale" cioè un segno portatore di grazia.

L'icona è infatti più di un'immagine religiosa, è arte sacra, che ha un posto ben determinato nel culto liturgico, soprattutto orientale; è un mezzo efficace per poter conoscere Dio, la Madre di Dio ed i Santi; è una confessione delle verità religiose, non soltanto un'arte che illustra la Sacra Scrittura. E’ un linguaggio che equivale ad essa, e che corrisponde alla predicazione Evangelica così come i Testi Liturgici. Inoltre, è una forma di espressione semplice e diretta che colpisce e che può mostrare, in modo conciso, tutto l'insieme della Liturgia di una festa, o fissare l'attenzione sull'insieme di un Mistero.

Nella pittura delle icone, gli artisti erano tenuti a rispettare severe regole di comportamento onde evitare l'eresia e, per questo, seguivano i testi approvati dalla Chiesa Ortodossa. In altre parole, l'icona non è semplicemente una rappresentazione pittorica, ma, soprattutto, una Preghiera che santifica l'anima del credente, attraverso il senso della vista.

Su queste opere pittoriche, non appaiono mai né le firme degli artisti né le date di esecuzione in quanto l'immagine non deve suscitare emozioni umane ma far conoscere il divino, che può essere interpretato e recepito da un pubblico animato da spiritualità e fede.

Abitualmente si dice " dipingere un’icona ", ma in realtà il temine esatto è " scrivere un’icona ", perché anch'essa è parola di Dio scritta con l'immagine. In corrispondenza dello "scrivere", c'è anche un "leggere" l'icona, e la fede sta nel desiderio di scoprirla, di capirla, di approfondirla.

Tutte le icone, pur diverse tra loro, hanno un unico intento: Sostenere la nostra fede e aiutarci a pregare.

Possiamo dire, che la prima immagine iconografica di Cristo che si conosce è, secondo la tradizione, il Suo volto, che rimase impresso miracolosamente su di una tela di lino (Madillion). Questa icona (Cristo Acheropita), secondo la credenza venne conservata a Costantinopoli ma, andata dispersa, fu in seguito riprodotta in numerosi esemplari, da pittori devoti.

Anche della Madonna fu tramandata l'immagine originale che, sempre secondo la tradizione, venne dipinta da San Luca Evangelista, rappresentata sotto tre aspetti: " Madonna Orante (senza Bambino) - Madonna Hodighitria ( con Bambino: Colei che indica la retta via ) - Madonna Eleusa (con Bambino: Immagine della Tenerezza)". Le icone della Madre di Dio con il Bambino, vengono anche definite "icone dell'Incarnazione".

La libertà religiosa concessa da Costantino nel 313 d.C., e la proclamazione del Cristianesimo come religione di Stato nel 380 d.C., diede un forte impulso alla creazione artistica e quindi all'Arte Sacra delle icone. La devozione manifestata dai Cristiani verso questa forma d’arte, alimentò il malcontento degli Ebrei e dei Musulmani che aborrivano la raffigurazione umana della divinità.

L'imperatore Leone III, l'Isaurico, preoccupato per la situazione, ordinò nel 726 d.C. la confisca e la distruzione totale delle icone ovunque esse si trovassero. Questo stato di cose si protrasse fino all'anno 843 d.C. quando, il trionfo delle icone, fu definitivamente affermato dal settimo Concilio Ecumenico di Nicea, ed il lungo periodo iconoclastico fu chiuso per sempre.

Nel nostro monastero, annualmente, si tiene un corso di iconografia che ha l’intento di rinnovare questa tradizione figurativa millenaria. Imparare a scrivere e a leggere un’icona significa avvicinarsi alla preghiera e a Dio, anche attraverso le proprie mani.

L’abbazia dispone di un apposito locale attrezzato per la realizzazione dei manufatti. Il tutto sotto la direzione di un maestro, professionista del settore, che segue la preparazione dei singoli allievi, o aspiranti iconografi.

Per informazioni ed iscrizioni al corso di iconografia, inviare una mail al seguente indirizzo: